Sciatica: debolezza reale o percepita?

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L'obiettivo di questo studio retrospettico, di cui Annina Schmid è co-autrice, era determinare la prevalenza e la coerenza tra debolezza della gamba riportata dal paziente e debolezza osservata clinicamente nei soggetti affetti da sciatica.

 

Metodo: sono state esaminate le cartelle cliniche di 68 pazienti con sciatica diagnosticata clinicamente, in cura presso un ambulatorio del servizio sanitario nazionale negli UK.

L'accordo tra queste due variabili è stato misurato con il  Kappa di Cohen e il coefficiente di correlazione intraclasse (ICC).

I fattori considerati come potenziali cause della differenza tra debolezza reale e percepita erano: dolore alla gamba, fastidio percepito della sciatica, età, e ansia.

Risultati:

L'85% dei pazienti ha riferito una debolezza, ma solo il 34% presentava una debolezza clinica reale!

Il Kappa di Cohen (p = 0,317) e l'ICC (p = 0,040) hanno dimostrato un accordo scarso tra debolezze percepite e osservate realmente.

La differenza era influenzata dalla severità del dolore alla gamba (p = 0,024) e dall'età (p = 0,042).

In 68 pazienti affetti da sciatica e monitorati a livello ambulatoriale, la debolezza percepita della gamba era frequente, ma 2,4 volte più frequente della debolezza osservata clinicamente.

Più aumentava l'età e la severità del dolore, più aumentava lo scarto tra debolezza reale e percepita.

Varie ipotesi possono spiegare questa divergenza.

Il metodo di misurazione della forza (scala MRC) potrebbe non essere abbastanza sensibile per individuare debolezze lievi.

Inoltre questo metodo, ideato per valutare debolezze pronunciate,  non valuta l'endurance o la fatica muscolare, spesso interpretate come debolezza dal paziente.

La posizione del paziente (seduto o sdraiato) durante la valutazione clinica potrebbe non corrispondere alle situazioni funzionali in cui percepisce la debolezza.

E' anche possibile che la debolezza percepita e osservata misurino fenomeni diversi.
Per esempio, la paura del dolore, l'interruzione dell'attività o adattamenti neuromuscolari dovuti al dolore neuropatico, potrebbero essere percepiti come debolezza.

Il dolore neuropatico, distinto dal dolore nocicettivo, potrebbe inoltre rinforzare questa percezione.
L’età avanzata potrebbe contribuire alla debolezza a causa della sarcopenia, anche se generalmente è associata a una debolezza bilaterale e non unilaterale.

Per contro,  in questo studio ne' l'ansia ne' le sensazioni alterate (intorpidimento o parestesia) sono state identificate come fattori contribuenti.

Limiti: i dati retrospettici e l'assenza di standardizzazione hanno potuto alterare i risultati.
​Tuttavia, i clinici coinvolti nello studio avevano un'esperienza comprovata e una formazione clinica avanzata.
Futuri studi dovranno descrivere in modo più accurato la debolezza percepita, includendo variabili di fatica ed endurance, e le eventuali associazioni con il dolore neuropatico e l'evitamento per paura.

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