Bisogna aumentare la forza del tricipite surale per trattare una tendinopatia achillea?

Questo blog è un estratto della nostra newsletter EBP,  se desideri ricevere riassunti degli articoli scientifici e consigli per la pratica clinica ogni due settimane clicca qui 😉

LA domanda esistenziale è: possiamo davvero dire che diventare più forti aumenta il benessere tendineo?


Domanda che si sono posti un gruppo di autori esperti sul tema, composto da Ebonie Rio, Clare Ardern, e Myles Murphy come primo autore.

In questa revisione sistematica, è stata analizzata la relazione tra cambiamenti di struttura/funzionalità muscolare e dolore/disabilità nella tendinopatia achillea secondo le linee guida PRISMA.

Sono stati presi in considerazione le pubblicazioni di 6 database e la letteratura grigia fino al dicembre 2022.

Sono stati inclusi studi clinici dove i partecipanti sono stati sottoposti a esercizio terapeutico (± trattamenti placebo) per la tendinopatia achillea non inserzionale, con relativa misurazione della struttura/funzionalità del tricipite surale.

Risultati:

  • Sono stati inclusi 17 studi.

  • Nessuno studio ha documentato la relazione tra struttura/funzionalità muscolare e i cambiamenti in termini di dolore/disabilità.

  • 12 studi hanno riportato misure della struttura/funzionalità muscolare alla baseline e ad almeno 1 follow-up.

  • 3 studi hanno riportato miglioramenti della forza dopo il trattamento.

  • 8 studi non hanno riportato alcun cambiamento a livello di struttura o funzionalità.


Tutti gli studi erano di debole qualità

 Conclusioni: non è chiaro se i protocolli attuali di esercizio terapeutico per la tendinopatia achillea migliorano davvero la struttura o la funzionalità muscolare.

Cosa fare nella pratica?!

I protocolli di carico prescritti per la tendinopatia achillea non inserzionale seguono il razionale di migliorare la struttura e la funzionalità del tricipite surale, proteggendo così il tendine d'Achille e migliorando i sintomi tramite la modulazione di sollecitazioni eccessive.

 

A causa del piccolo numero di studi, della dimensione dei campioni, della qualità dei report e della bassa qualità globale degli studi, non è finora possibile affermare che questi protocolli hanno un impatto sulla struttura e funzionalità muscolare.

 

Solo 4 delle 25 coorti hanno riportato un cambiamento significativo nel corso del tempo.

Inoltre, eccetto lo studio di Ryan et al., i due studi che mostrano miglioramenti della funzionalità muscolare sono stati svolti su popolazioni esclusivamente maschili, con un campione nettamente più giovane rispetto agli altri studi.

Questo risultato può essere sorprendente di fronte al dogma secondo cui l'adattamento muscolare è in parte responsabile dei miglioramenti clinici nei pazienti con tendinopatia!

 
Cosa ricordare:

 

  • Non è chiaro se i protocolli attuali di rieducazione nella tendinopatia achillea migliorano la struttura e/o la funzionalità muscolari.

  • Il fatto che classicamente si verifichino miglioramenti clinici anche (ma non solo!) entro 4 settimane dall'inizio della rieducazione, indica che i meccanismi di processazione centrale e periferica del dolore giocano un ruolo importante.

 

Sappiamo che i protocolli di rieducazione per la tendinopatia achillea funzionano bene, per citarne alcuni con studi randomizzati: Alfredson e HSR.

Ma non possiamo dire che funzionano sicuramente grazie a miglioramenti della struttura muscolare!

Il che ci ricorda un'affermazione di Einstein:

La teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente. La pratica è quando funziona tutto ma non si sa il perché.

Indietro
Indietro

Quali sono i risultati a medio termine per la chirurgia della Sindrome di Müller-Weiss?

Avanti
Avanti

Comprendere i crampi in 5'