Ottimizzare la riabilitazione della claudicatio vascolare

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L'aterosclerosi è una delle principali cause di morte nei paesi occidentali. I fattori di rischio più importanti per un'arteriopatia sono: iperlipidemia, ipertensione, diabete, nefropatia cronica e tabagismo.

La presenza di 3 o più di questi fattori decuplica il rischio di arteriopatia.

La claudicatio vascolare è denominata anche “intermittens”, o zoppia intermittente: è un sintomo caratteristico dell'arteriopatia degli arti inferiori e rappresenta una sfida per i professionisti sanitari.

👉 Che cos'è la zoppia intermittente?

Questo disturbo si manifesta con intensi dolori muscolari crampiformi agli arti inferiori durante l'esercizio, dovuti a un'ischemia transitoria, e si risolve con il riposo. L'ostruzione arteriosa infatti impedisce il passaggio di maggior flusso sanguigno, necessario con l'esercizio, portando così a una sproporzione tra richiesta metabolica da parte del muscolo e apporto di ossigeno.

Questo problema impatta negativamente sulla mobilità di questi pazienti, ed è anche un indicatore di complicanze gravi cardiovascolari come l'infarto miocardico e l'ictus.

☝️ Importanza per i professionisti sanitari

Come professionisti sanitari, abbiamo un ruolo chiave nella riabilitazione di questi pazienti.

I nostri interventi non solo possono alleviare il dolore, ma aumentare la qualità e la speranza di vita.

Si stima infatti che il 10% dei pazienti con questa patologia subirà un'amputazione dell'arto entro 10 anni, e che la mortalità per ictus o infarto miocardico aumenti progressivamente fino al 70% a 15 anni.

Ecco come fare la differenza nel trattamento.

👨‍⚕️ Valutazione e monitoraggio

Per valutare correttamente l'efficacia degli interventi e la progressione dei pazienti, è essenziale comprendere e misurare i seguenti parametri:

🚶‍♂️‍➡️Distanza percorribile senza dolore (PFWD)

📉 Distanza massima percorribile (MCD): distanza che il paziente può percorrere prima che il dolore non lo obblighi a fermarsi del tutto.

🌡️ Indice di pressione sistolica caviglia/braccio (ABI): questo indice si calcola dividendo il valore di pressione sistolica misurata alla caviglia per il valore misurato al braccio.

Un ABI normale è compreso tra 0,9 e 1,4.

Un ABI inferiore a 0,9 indica un'arteriopatia periferica, e un ABI inferiore a 0,4 è associato a un'ischemia critica degli arti inferiori.

➡️ E' inoltre importante fare diagnosi differenziale tra claudicatio vascolare e neurogenica.

Non è troppo complicato, perchè gli elementi peculiari in entrambi i disturbi ci guidano nel ragionamento clinico. 👇

Strategie di riabilitazione raccomandate

 1️⃣Cammino supervisionato su treadmill: considerato come "gold standard", questo metodo migliora la distanza percorsa senza dolore (PFWD). Il meccanismo tramite il quale funziona non è ancora chiaro, ma i fattori in gioco sono molteplici: aumento del flusso capillare muscolare, riduzione della viscosità del sangue, modulazione della percezione del dolore, cambiamento del metabolismo, e miglioramento dell'economia del cammino.

 

Generalmente si raccomanda di interrompere il cammino non prima dell'insorgenza di dolore di moderata intensità.

Il dosaggio consigliato è da 30 a 60 minuti per 3 volte/settimana, per un minimo di 3 mesi.

 2️⃣ Allenamento arti inferiori su cicloergometro: ideale per i pazienti con disturbi del cammino, permette di sollecitare i muscoli senza provocare eccessiva sintomatologia dolorosa.

 3️⃣ Alternative al cammino su treadmill come Nordic Walking: utilizzare delle racchette da trekking per coinvolgere il tronco e gli arti superiori nel cammino.

4️⃣ Esercizi di rinforzo arti superiori: contribuiscono al miglioramento dell'endurance cardiovascolare e alla normalizzazione della pressione arteriosa. Sono particolarmente utili per i pazienti che hanno bassa tolleranza allo sforzo negli arti inferiori; il range di frequenza cardiaca da mantenere è il 50-75% della frequenza cardiaca massima (220-età).

👉 L'educazione del paziente è fondamentale

I pazienti devono comprendere l'importanza della regolarità dell'esercizio e dello stile di vita per prevenire una progressione dell'arteriopatia.

Il colloquio motivazionale è spesso utile in questi pazienti.

Adattando questi metodi, possiamo migliorare la vita dei pazienti colpiti da zoppia intermittente, sfruttando tutto il loro potenziale. Hamburg et al. (2017)Spannbauer et al. (2019)
 

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